Scommesse Bologna – Brescia

Brescia e Bologna sono due città relativamente vicine, solo 150 chilometri separano la bassa bresciana dalla via Emilia, ma sul campo da gioco la rivalità tra le due crea una distanza incolmabile che va affrontata solo a colpi di calcio giocato. Il Brescia torna in A dopo 8 anni, tra le avversarie ritrova ovviamente anche gli emiliani che avevano incrociato l’ultima volta in cadetteria, quando li videro salire in A attraverso la vittoria dei playoff, mentre la leonessa scendeva verso gli inferi della C tramite una dolorosa retrocessione.

L’obiettivo delle due squadre non può che partire da una salvezza tranquilla che passa da partite di fondamentale importanza come queste. Scontri diretti che non fanno sconti a nessuno, o si vince o si perde, al massimo si pareggia perché un punto è meglio di niente ma in certe situazioni serve a poco. Insomma, assisteremo a un match teso e contratto o fioccheranno occasioni da ambo le parti? Per farti un’idea sul trend che stanno seguendo le due squadre puoi visualizzare le statistiche complete di entrambe, quelle presenti nella pagina quote di SNAI.it. Confronta i tuoi pronostici con i numeri di Brescia e Bologna, aiuta le tue intuizioni con le nostre statistiche.

Brescia e Bologna: fondazione e storia

Era il 17 luglio 1911 quando 3 associazioni sportive bresciane decisero di fondersi tra loro in una sola organizzazione. Erano il Gimnasium, l’Unione Sportiva Bresciana e il Victoria, la nuova associazione era il Foot Ball Club Brescia e il primo presidente fu Franco Apollonio. Da lì comincia la lunga e ultra centenaria storia delle rondinelle che erano lì prima che la serie A si chiamasse così e cominciasse seriamente ad assomigliare a quello che oggi è il nostro campionato di massima serie. Nei fatti la prima partecipazione in A del Brescia avvenne nella stagione 1929-30, un buon anno in cui il Brescia avrebbe discretamente figurato. Purtroppo non fu così nella stagione a seguire dove le rondinelle avrebbero conosciuto per la prima volta un destino che le avrebbe accompagnate fino ai tempi contemporanei: la retrocessione. Infatti il Brescia è la squadra che ha giocato più campionati di B e conquistato più punti in cadetteria. L’obiettivo della più recente risalita in A, dopo la vittoria della B stagione 18-19, non potrà che essere il porre basi solide per un futuro in massima serie, dovesse poi scapparci una stagione in stile 2000-2004, gli anni in cui il capitano era un certo Roby Baggio, allora il Rigamonti sarebbe pronto a esplodere nuovamente.< p> 


La formazione rossoblu, fondata nel 1909, è quasi sempre stata tra i club piùcompetitivi degli ultimi settant’anni di calcio professionistico. Probabilmente si tratta della piazza più iconica del calcio emiliano assieme a quella del Parma venuta fuori negli anni ‘90. Il Bologna pre bellico vinse addirittura 6 scudetti e riusci a confermarsi per la settima volta campione d’Italia nella stagione 1963-64, all’epoca la società era dello storico presidente Fulvio Bernardini, in panchina sedeva Casarino Cervellati e in campo con la fascia da capitano c’era Giacomo Bulgarelli. A Bologna hanno cominciato una gloriosa carriera calciatori del calibro di Roberto Baggio e Roberto Mancini, il Dall’Ara è stato poi calpestato da grandi attaccanti come Giuseppe Signori e Marco Di Vaio, nomi di vere e proprie leggende restate impresse nel cuore dei tifosi rossoblu.

Bologna – Brescia: il grande ex

A rileggere la carriera di Roberto Baggio, la sua incredibile carriera, viene quasi da pensare che abbia girato così tanto l’Italia per dispensare a più piazze qualche goccia del proprio talento. Di sicuro devono pensarlo quei fortunati tifosi che hanno potuto applaudire le sue gesta a portar gloria per le proprie squadre, come quelli di Brescia e Bologna che ne hanno potuto godere alla fine di un secolo e all’inizio di un altro. Nell’estate del ‘97 Baggio è già stato incoronato campionissimo con il Pallone d’oro, ora gli serve una squadra per partecipare ai mondiali del 98. Si trasferisce al Bologna per 5,5 miliardi di lire, sarà uno dei migliori acquisti della storia del club considerato che in quella stagione Baggio segnerà 22 gol in 30 presenze, porterà il Bologna fino alla Coppa Intertoto e andrà ai mondiali francesi del ‘98.

Va detto però che ancor più intensa è stata la storia d’amore del fantasista con il Brescia, nato ancora una volta dalla necessità: partecipare ai mondiali del 2002. A Brescia segna alcuni dei suoi gol più belli, regala alla società il miglior piazzamento di sempre in serie A, l’ottavo posto della stagione 2000-01. La stagione successiva comincerà nel migliore dei modi con Baggio scatenato, 8 gol nelle prime 7 giornate, purtroppo però un grave infortunio lo terrà lontano dal campo per quasi tutto il resto della stagione. Tornerà solo per aiutare la squadra a salvarsi, ma non farà in tempo a recuperare per i Mondiali. Alla fine della sua ultima stagione in serie A, la 2003-04, il Brescia ritirerà la maglia numero 10 in onore di un campione che in quegli ultimi 2 anni con le rondinelle si toglierà la soddisfazione di segnare il 300° gol della carriera e il 200° gol in serie A. Un talento davvero speciale che ha fatto sognare queste squadre e ha realizzato cose che a pochi altri sono riuscite prima.