Avellino - Salernitana

Avelino - Salernitana è uno dei match più sentiti del calcio campano ed è un derby regionale che conta numerosi precedenti sia in Serie B che in serie C1. Entrambe le squadre militano da decenni nel calcio professionistico italiano, con molte stagioni giocate anche in serie A. L'Unione Sportiva Avellino debutta nel 1912 partecipando nei primi anni di esistenza solo a campionati locali e regionali. Nel 1929, l'Avellino fa il suo ingresso in terza Divisione, per poi essere promosso in Seconda Divisione l'anno seguente. Nel 1972-73 vince brillantemente il campionato di terzo livello ed entra in Serie B. Dopo aver raggiunto il secondo posto in serie B nella stagione 1977-78, la squadra viene promossa per la prima volta in Serie A, dove militano ininterrottamente per i dieci anni successivi. I giocatori dell'Avellino sono soprannominati lupi o biancoverdi, dallo stemma e dai colori sociali della squadra. Il terreno di gioco è il Partenio-Lombardi. Alcuni dei giocatori rimasti nella storia sono Raffaele Biancolino, Elio Grappone, Simone Paolo Puleo e Luigi Castaldo. Le origini della Salernitana risalgono invece al 1919. A partire dalla fondazione, la Salernitana ha avuto accesso alla Serie A due volte: la prima nel 1947-48 e la seconda nel 1998-99. Il colore distintivo della squadra è il rosso granata, mentre lo stemma è un ippocampo. Lo stadio è l'Arechi II. In anni recenti, la Salernitana ha più volte dato spazio a futuri campioni come Marco Di Vaio, che approderà alla Juve, David Di Michele, che negli anni successivi sarà protagonista di molte avventure in Serie A da parte di squadre medio-piccole, Gennaro Gattuso, campione del Milan e protagonista dei Mondiali 2006 e Rigobert Song, capitano della nazionale del Camerun.

Salernitana - Avellino: i derby da ricordare

Salernitana e Avellino si scontrano per la prima volta in Serie C nel 1959-1960, aggiudicandosi una vittoria a testa: a Salerno vince l'Avellino per 1-0, mentre in terra irpina si affermano i granata per 2-0. Gli incontri in Serie C proseguono anche nelle stagioni successive: nel 1960-61 (partite terminate in parità sia all'andata che al ritorno), nel 1962-63 (un pareggio ed un trionfo granata), nel 1964-65 (come la stagione precedente), nel 1965-66 (una vittoria della Salernitana ed un pareggio), nel 1967-68 (una vittoria dei lupi e un pareggio), nel 1968-69 (pareggio e vittoria granata), nel 1969-70 (una vittoria a testa). Il decennio successivo vede nuovi scontri diretti in Serie C, mentre nel 1982-83 granata e biancoverdi si sfidano in Coppa Italia, con la vittoria dell'Avellino in trasferta. Il primo scontro in Serie B si verifica nel campionato cadetto 1990-91. Il derby di andata si svolge allo Stadio Partenio di Avellino il 7 ottobre 1990 e finisce a reti inviolate. Anche il ritorno finisce in parità, ma per 1 a 1 e con un autogol di Lombardo per l'Avellino. La stagione si conclude con il diciassettesimo posto per entrambe insieme a Modena, Cosenza e Pescara. Ma se i punti in classifica sono i medesimi (36), il destino è differente, e alla fine dell'anno la Salernitana retrocede dopo aver perso con il Cosenza, mentre l'Avellino resta in cadetteria. Nel 1992-93 le compagini si ritrovano in serie C1, e se il primo anno vede un pareggio 0-0 e una vittoria 1-0 per l'Avellino, nel 93-94 è invece la Salernitana a vincere entrambi i derby, di cui quello di ritorno al Partenio è il famoso match del gol di Roberto Breda al 76'. La marcatura di Breda fu così spettacolare che l'espressione "Breda al 76'" divenne prima oggetto di uno striscione e poi un modo di dire. I granata, alla fine della stagione, ottengono la promozione in Serie B. Nel 1995, entrambe le squadre sono di nuovo in seconda serie, anche se per l'Avellino sarà solo una breve parentesi. Sono però i lupi a vincere per 1-0 il match di andata, mentre il ritorno finirà a reti inviolate. Nel 2003-2004 è nuovamente derby in serie B, e questa volta è la Salernitana ad aggiudicarsi l'andata grazie alla marcatura di Bogdani, mentre il ritorno finisce 2-1 per i rivali biancoverdi, che però a fine stagione retrocedono. Con un intermezzo di Coppa Italia giocato su campo neutro a Campobasso (14 agosto 2004, 3-1 per la Salernitana), le squadre si ritrovano in C1 nel 2006-2007. Finisce 4-0 all'andata per i lupi biancoverdi e 1-1 all'Arechi nel match di ritorno. In Serie cadetta nel 2008-2009, si verifica un pareggio e una vittoria per i granata, e la stagione si conclude con il fallimento degli irpini, che rifondano la società ripartendo dalla serie D. Si ritrovano nel 2015-2016. L'incontro del dicembre 2016 è un derby al cardiopalma. La partita si svolge al Partenio-Lombardi di Avellino ed è movimentata fin dalle prime battute, quando l'arbitro è costretto a ritardare il fischio d'inizio a causa dei fumi delle coreografie della curva sud. È un derby con tanti ex, come Terracciano e Zito, e questo non fa che aumentare la tensione. Non appena il direttore di gara consente il gioco, l'Avellino va all'attacco, trovando il gol del vantaggio già al 17', con la prima rete stagionale per l'italonigeriano Jidayi. Al 47' Mantovani, già ammonito, strattona in malo modo Ardemagni e viene espulso: nella Salernitana si resta in 10 e appena un minuto dopo arriva il secondo gol dell'Avellino. I granata accorciano le distanze alla ripresa, mentre l'Avellino perde un giocatore e poi addirittura il Commissario tecnico a causa di due cartellini rossi. Con le squadre di nuovo bilanciate in campo, riprende l'attacco verso le rispettive porte avversarie: al 45' è Verde per l'Avellino ad andare a segno, ma al 48' la Salernitana ci prova nuovamente e trova il gol con Donnarumma. Il derby al cardiopalma della vigilia di Natale 2016 finisce così 3-2 per i lupi biancoverdi.

Rapporti tra tifoserie

Trattandosi di un derby, tra le tifoserie di Avellino a Salernitana non scorre affatto buon sangue. Ad ogni occasione, i gruppi di tifosi hanno manifestato in modo palese la propria avversità per la squadra antagonista, esibendo striscioni ed intonando cori palesemente rivolti all'altra curva. Non sono purtroppo mancati gli episodi di vandalismo negli stadi e nelle città ospitanti e gli scontri veri e propri tra le frange più estreme dei tifosi, con il coinvolgimento ed il ferimento di agenti delle forze dell'ordine o dei tifosi stessi.

Cambi di casacca

Nella storia di Salernitana e Avellino vi sono stati diversi calciatori che, senza temere la reazione della tifoseria, sono passati dalla panchina granata a quella biancoverde o viceversa. Tra i vari nomi citiamo Lorenzo Laverono, passato in prestito dalla Salernitana all'Avellino, Joao Pedro Pereira Silva, in forze all'Avellino dal 29 gennaio 2016 e poi passato già dall'agosto del 2016 alla Salernitana; Vincenzo Pepe, con 21 presenze in maglia biancoverde e 21 in maglia granata. Antonio Zito è con l'Avellino dal 2014 al 2016, totalizzando 40 presenze e 3 reti. Nel gennaio 2016 passa definitivamente ai rivali granata, mettendo a segno il primo gol il 24 aprile 2016. Vittorio Tosto, oggi dirigente sportivo, viene dapprima ceduto in prestito dalla Fiorentina alla Salernitana (nel 1993), con cui colleziona 16 presenze, per poi giocare in prestito all'Avellino e tornare in pianta stabile nella squadra granata nel 1996. Con la compagine salernitana conquista la promozione in Serie A. Molti altri i nomi dei giocatori che hanno dato il loro contributo sia ai lupi irpini che ai granata: Fabrizio Romondini, Maurizio Peccarisi, Nassim Mendil per citarne solo alcuni.
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