Scommetti sugli europei di tennis

Sono 24, coloratissime, diversificate e da scoprire: parliamo delle divise delle squadre partecipanti agli Europei di calcio 2016, due dozzine di maglie (anzi più, se si considerano le tenute alternative, in caso di scontri tra squadre con simili colori sociali) che infiammeranno la Francia e i suoi stadi nel corso del mese tra 10 giugno e 10 luglio.

La presentazione delle divise delle formazioni di Euro 2016 è avvenuta in tutti i casi, con l’eccezione dell’Ungheria, dove la scelta è stata realizzata attraverso una consultazione online cui hanno partecipato i tifosi magiari e della Repubblica d’Irlanda, che deve ancora rendere nota la tenuta “da trasferta” alternativa al “classicissimo” verde smeraldino.

In generale, il prossimo Campionato Europeo vedrà un ritorno a uno stile abbastanza convenzionale, specialmente rispetto a quanto abbiamo visto in occasione delle ultime edizioni e degli scorsi mondiali. Il marketing si sta accorgendo che, pure nel calcio, la “rivoluzione continua” non paga sempre né in eterno. Tra le tenute un po’ eccentriche, possiamo citare quelle da trasferta di due favorite per la vittoria finale (basti vedere le quote all’antepost per capirlo) quali la Germania e la Spagna.
I campioni del mondo in carica, oltre alla classica tenuta bianca con rifiniture nere, sfoggeranno una maglia con le maniche color verde militare e la parte centrale a strisce orizzontali nere e grigie: l’impressione è quella di un pigiama… contenti loro.
I maestri spagnoli, chiamati a riprendersi dopo il deludente mondiale brasiliano, oltre alla classica divisa “roja”, in caso di “trasferta” si vestiranno con maglie a base bianca e un’azzardatissima fantasia centrale in giallo e rosso: anche qui, il coraggio non è mancato.

Per quanto riguarda l’Italia, nel novembre 2015, si sono svolte le presentazioni per la tenuta che gli Azzurri indosseranno in occasione di Euro 2016: una maglia semplice a girocollo, attillata a risaltare il fisico dei giocatori, il tutto realizzato dalla Puma.

Dal punto di vista degli sponsor tecnici, ecco la distribuzione per marchio.
Adidas, nove squadre: Germania, Spagna, Belgio, Svezia, Albania, Ungheria, Irlanda del Nord, Galles, Ucraina e Russia.
Nike, sei nazionali: Portogallo, Francia, Inghilterra, Croazia, Turchia e Polonia.
Puma, cinque formazioni: Italia, Svizzera, Slovacchia, Repubblica Ceca e Austria.
Infine, le aziende che vestono soltanto una squadra: Joma (Romania), Errea (Islanda), Umbro (Irlanda) e il caso peculiare dell’Albania, da più parti indicata come cliente Adidas, ma che, invece, nel gennaio 2016, ha annunciato l’accordo con Macron, divenuto così il settimo marchio sportivo di Euro 2016.

Chi vincerà l’Europeo? E, soprattutto, con quale marchio sportivo sulla maglietta? Si accettano scommesse su Euro 2016!
La storia dice Adidas: da quando gli sponsor tecnici sono presenti sulle maglie, l’azienda tedesca si è aggiudicata tutte le edizioni degli Europei (Francia 1984, Olanda 1988, Germania 1996, Francia 2000, Grecia 2004, Spagna 2008, Spagna 2012) con l’eccezione del 1992, quando la sorprendente Danimarca vestiva Hummel.

Curiosità sulla maglie delle squadre di calcio

Nell'ambito del calcio professionistico, la FIFA controlla qualsiasi aspetto riguardi il pallone, comprese le maglie delle squadre di calcio.
Al contrario di quanto si pensa, le magliette ufficiali delle squadre di calcio non sono il risultato di una spiccata creatività di chi che si nasconde dietro ai brand più noti del momento, bensì il frutto degli studi della FIFA, il cui controllo si estende in tutti gli ambiti del calcio agonistico.
Esistono indicazioni FIFA che stabiliscono ogni centimetro quadrato della divisa di gioco, dallo spessore dei numeri alla posizione delle bandierine delle squadre poste sulla nuca dei giocatori, fino al capellino indossato dai portieri.

Per questa ragione, tutti i marchi sportivi che cerchino visibilità durante le partite devono sottostare a regole ben precise e personalizzare le uniformi di gioco nel rispetto degli standard FIFA imposti.
Secondo le regole previste dal documento FIFA riguardante le divise di gioco, un unico colore deve prevalere sull'uniforme, mentre le etichette possono essere presenti purché siano poste in zone marginali della divisa, ad esempio nella parte inferiore sinistra della maglia, dove spesso vengono collocate le etichette relative alla composizione del tessuto, o il marchio di garanzia del prodotto.

Sebbene la FIFA, che guarda caso ha sede a Zurigo (la città della disciplina e del rigore) calcoli al millimetro ogni parametro delle divise di gioco ufficiali, nessuno andrà mai a verificare che lunghezza del nome della Nazione situato dietro il colletto dei giocatori non superi i canonici 12 centimetri. Indipendentemente da questo, ciò che la FIFA impone la FIFA ottiene.