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    Scommesse Brescia – Torino

    I 250 chilometri che separano la città di Brescia da Torino non bastano a contenere la passione calcistica delle due tifoserie. Cresciute all’ombra delle grandi, la Juventus e le due milanesi, il riscatto per queste squadre non è ancora arrivato nell’era calcistica moderna e contemporanea, sicuramente però entrambe possono vantare una tradizione di primo livello. Dopo otto anni, ultima permanenza in A delle rondinelle, si ripropone un classico della massima serie tra due squadre che hanno scritto pagine importanti del nostro calcio e che hanno tutta l’intenzione di continuare a farlo.

    Certo la brutta notizia per gli scommettitori è che ci troviamo di fronte ad un rebus piuttosto inestricabile. Da una parte c’è il Toro che dovrà giocare anche l’Europa League e che punta a disputare un anno da protagonista in A dopo aver ribadito a chiare lettere di appartenere di diritto alla metà alta della classifica. Dall’altra c’è un Brescia che nell’ultimo anno di B ha dimostrato grande compattezza, che in panchina ha Corini che è sempre stato un tattico di grande intelligenza, anche da calciatore dove a piedi buoni ha saputo abbinare fine intelligenza. Insomma, su cosa puntare? Ricordati che per aiutare i tuoi pronostici puoi sempre dare un’occhiata alle statistiche, che trovi vicino alle quote, sul sito di SNAI.it.

    Consulta gli aggiornamenti di SNAI sui risultati dei match di Serie A 2019/2020 che coinvolgono il Brescia e il Toro.

    Risultato e riepilogo Torino – Brescia 08/07/2020

    Il Toro esorcizza i suoi demoni, va sotto contro il Brescia, poi mette in atto una rimonta, vince 3-1 e accorcia le distanze dalla salvezza. I granata rimontano grazie a Simone Verdi, che si conferma l'uomo del match e porta i suoi a +7 dalla terzultima.

    La partita inizia subito a ritmi elevati con Verdi che colpisce una sfortunata traversa, poi, nella ripresa, la fortuna volge a suo favore e trova la deviazione determinante nella propria rete di Mateju sul gol dell’1-1, prima della rete del solito Belotti che completa la rimonta, poi la rete della tranquillità di Zaza.

    Il Brescia risponde a testa alta, consapevole che in difesa concederà anche troppo agli avversari. Torregrossa capitalizza un rimpallo su Meitè e rimane impassibile davanti a Sirigu. Lo stesso attaccante sfiora il raddoppio in due occasioni, mentre Joronen respinge uno scatenatissimo Verdi. Il Toro esce fuori nella ripresa, favorito anche dal gol dell'1-1 e, da quel momento, in campo ci sono solamente i granata di Longo.

    E una bella soddisfazione per Longo, che acciuffa il suo secondo successo sulla panchina granata, mentre la situazione delle rondinelle si fa sempre più difficile.

    Il Brescia nasce a inizio secolo, nel 1911, dall’unione di Victoria, Unione Sportiva Bresciana e Gimnasium, tutte associazioni calcistiche e sportive dell’epoca. Il nuovo club fu battezzato Football Club Brescia, anche se poi il nome sarà italianizzato durante gli anni del fascismo. Nei primi anni dalla fondazione le rondinelle frequenteranno i vari gironi dedicati alle squadre settentrionali di prima categoria vivendo, nei fatti, i migliori risultati della propria storia con piazzamenti di tutto rispetto nonostante l’assenza di trofei. Il primo campionato ufficiale di A al quale il Brescia prenderà parte sarà quello del 1929-30, nella stagione successiva arriverà la prima retrocessione in B, una categoria che i lombardi impareranno a conoscere molto bene considerato che il Brescia è la squadra ad aver passato più stagioni in cadetteria di tutto il campionato italiano.

    Decisamente più vividi sono i ricordi del Brescia attraverso gli anni ‘90 e 2000, quando in squadra si unì un certo Roberto Baggio. Il Divin Codino che aveva già scritto le pagine più importanti della sua carriera segno ben 45 gol nelle 4 stagioni passate al Brescia portando la squadra fino all’ottavo posto del 2000/01. Certo deve essere stata un’esperienza poetica per i tifosi veder giocare Baggio al Rigamonti, ancor più certo è che non si può dimenticare quella tripletta rifilata ai rivali di sempre, l’Atalanta, con quella folle corsa di Carletto Mazzone sotto la curva avversaria.

    La squadra granata nasce nel 1906, sin da subito figura come una delle realtà più competitiva e del calcio italiano. La storia del Torino è rimasta in parte cristallizzata alla sua formazione più forte di sempre, il Grande Torino degli anni ‘40 che fu in grado di vincere ben cinque scudetti consecutivi e affermarsi come uno dei club più forti al mondo in quell’epoca. Purtroppo quei fuoriclasse, gente come Valentino Mazzola, Mario Rigamonti, Guglielmo Gabetti e Romeo Menti, perirono tutti nel tragico incidente del 4 maggio 1949, quando l’aereo della squadra in ritorno da una trasferta giocata a Lisbona si andò a schiantare sulla collina di Superga provocando la morte di tutti i presenti sul velivolo.

    Nonostante il Torino faccia presenza fissa in A da più di un lustro e con il Brescia abbia giocato spesso e volentieri solo in cadetteria, ci sono diversi conti da risolvere con le rondinelle. Su tutti c’è la finale playoff 2009/10 in cui il Brescia batté il Torino per 2 a 1. I lombardi vinsero grazie al gol di Possanzini e al rigore di Caracciolo, e al pareggio a reti inviolate in casa del Toro. La partita fu sempre in loro controllo senza che il Torino riuscisse seriamente a imbastire una reazione concreta. Alla fine il Brescia andrà in A mentre il Toro dovrà aspettare ancora due stagioni. Nel frattempo le rondinelle torneranno proprio in B a sfidare nuovamente il Toro che, al netto di una rosa più preparata (che non a caso sarà promossa) perderà ancora. Per questo la stagione di A in cui finalmente le due si rincontreranno sarà un ottimo contesto per regolare i conti del passato.