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    Spal – Empoli

    Ferrara ed Empoli distano poco meno di 200 km e in effetti anche l’anima calcistica delle due città non è poi così distante. Da una parte c’è la Spal, quasi una nobile decaduta che per anni ha fatto sognare il suo pubblico acquistando giovani promettenti e rivendendo campioni fatti e finiti, lo stesso può dire di aver fatto l’Empoli anche se in epoche diverse visto che i toscani stanziano nei piani alti del calcio che conta solo a partire dagli anni ‘90. Due squadre costrette a fare di necessità virtù, votate all’acquisto sagace per far funzionare i bilanci in questo calcio sempre più ricco, ma non per tutti. In campo però va messa la stessa grinta delle grandi, anzi di più, ed è proprio quello che queste due realtà hanno continuato a fare di stagione in stagione.

    La lunga vita della Spal passa per due fallimenti e altrettante ricostituzioni, una storia di alti e bassi che però ha fatto del sodalizio ferrarese una delle grandi realtà storiche del campionato italiano. Le prime partecipazioni dei bianco-azzurri alla massima serie avvennero tra il 1920 e il 1925 quando la serie A era ancora la Prima Categoria. Con la nuova presidenza di Paolo Mazza, cui poi fu intitolato lo stadio, si arriverà ad una nuova parentesi in serie A per i Ferraresi a partire dal 1951 che durò più di un decennio e che vide gli estensi proporsi come fucina di numerosi giocatori dai profili molto interessanti per tutte le big di A.

    Nel 1962 la Spal raggiunge la finale di Coppa Italia che fu poi persa contro il Napoli, quello fu probabilmente l’apice di un decennio di ottimi risultati considerato che dopo la retrocessione del 1968 i ferraresi ritroveranno la massima serie solo nella stagione 2016-17, nel mezzo c’è la fine dell’era Mazza che si concluse ufficialmente nel ‘77. Il nuovo millennio della Spal è costellato di problematiche finanziarie tant’è che dopo la stagione 2004-05 arriva il primo fallimento societario e la ripartenza, l’anno successivo, con la costituzione di una nuova società con la quale si ripartirà dalla C2. Ma non è la fine dei problemi per il bianco-azzurri poiché nel luglio 2012 la società viene esclusa dal campionato per problemi economici e radiata a settembre 2013 dalla FIGC. La recente presidenza Mattioli ha riportato la società ai piani alti del calcio italiano.

    La storia dei toscani passa per molti dei campi di serie C e poi Lega Pro, una storia fatta di fatica e sudore abitando i piani meno nobili del calcio italiano, preludio a quello che sarà l’esordio nel teatro più nobile della serie A, un debutto che avverrà nella stagione 1986-87 e consacrerà l’Empoli come una delle squadre che hanno disputato il campionato più bello del mondo. In effetti all’epoca la serie A aveva davvero un fascino irresistibile: nella Juventus giocava un certo Michel Platini, Briegel e Cerezo guidavano la Sampdoria, nella Fiorentina cominciava la carriera di un giovanissimo Roberto Baggio e sui campi trottavano campioni del calibro di Rummenigge all’Inter e Maradona che al Napoli s’avviava a conquistare il primo scudetto nella storia della squadra partenopea. In quel ‘86 si affacciava anche il piccolo Empoli che dimostrò subito di poter ben figurare a quel livello e lo fece con una vittoria casalinga contro l’Inter di Trapattoni. Alla fine, come prevedibile, nella sua prima A l’Empoli dovette lottare per salvarsi conquistando un risultato che per il livello di quel campionato può comunque dirsi sto(r)ico.

    Per gli azzurri i fasti della massima serie torneranno insieme all’avvento di mister Luciano Spalletti. Il tecnico era già stato nell’ambiente come allenatore delle giovanili, quando si riaccomodò sulla panchina dell’Empoli portò la squadra ad una doppia promozione che nel giro di un biennio proiettò i toscani nella massima serie (stagione 1997-98). Altro momento storico della storia empolese è la prima qualificazione alla Coppa UEFA conquistata a conclusione della stagione 2006-07.

    Di seguito, hai accesso a date, risultati, autori dei gol e commenti relativi a tutte le ultime sfide disputate tra la formazione della Spal e quella dell’Empoli.

    Risultato e commento Empoli – Spal 20/10/2020

    Il match Empoli – Spal della 4a giornata della Serie B 2020/2021 al Carlo Castellani si apre con le premesse di una gara molto combattuta: da un lato, la formazione toscana è reduce da una brillante vittoria in casa del Pescara, mentre, dall’altro, gli spallini tornano a scendere in campo dopo l’avvincente 3 a 3 con il Pordenone del turno precedente. Nel primo tempo, le due squadre danno vita ad un vivace testa a testa: al 34', gli ospiti trovano la rete del vantaggio con Esposito, che segna su assist di Castro sfruttano un’incertezza della difesa azzurra. Se la prima frazione di gioco si conclude con la Spal avanti di un gol, nella ripresa i padroni di casa passano all’attacco, trovano il punto del pareggio al 63' con Bajrami, abile nello sfruttare la palla servita da Bandinelli. A decidere il match è Mancuso, che all’83' batte il portiere biancoceleste Thiam con un potente tiro destro su lancio in avanti del compagno di squadra Haas. Il match di andata Empoli – Spal della stagione 2020/2021 termina così con la vittoria della formazione guidata da Alessio Dionisi, che grazie ai 3 punti conquistati raggiunge quota 10, sedendo sul secondo gradino del podio alle spalle del Cittadella.

    Empoli e Spal non hanno tra loro uno storico dei match molto vasto considerando che negli anni d’oro della Spal i toscani militavano presso le categorie inferiori e, all’inverso, quando l’Empoli ha risalito la china a partire da inizio millennio i ferraresi hanno cominciato ad avere le difficoltà economiche che li hanno condotti al doppio fallimento nel giro di dieci anni. Se andiamo a rivedere i tabellini le compagini si sono incrociate nel girone A della C1 nella stagione 1991-92: i toscani vinceranno una partita 1 a 0 e la seconda, invece, sul fisserà sul risultato pari di 1 a 1, ciò nonostante quel campionato sarà dominato dai ferraresi che arriveranno primi davanti al Monza conquistando insieme ai lombardi la serie B, l’Empoli invece arriverà solo quinta e vedrà quindi sfumare la risalita in cadetteria.

    Nella stagione successiva la Spal sarà nuovamente retrocessa ma le strade delle due si divideranno definitivamente con la doppia promozione consecutiva degli azzurri nel 1996 e 1997, stagioni a partire dalle quali l’Empoli ha cominciato a stanziare regolarmente tra la serie A e la serie B incontrando nuovamente la Spal solo a partire dalla stagione 2018-19.

    Tra i passaggi rilevanti di calciatori che ci sono stati tra le due squadre spicca sicuramente la figura di Franco Pezzato che passò per le giovanili della Spal nel lontano 1965, un acquisto voluto dall’allora presidente Paolo Mazza. Pezzato vincerà il campionato primavera con i bianco-azzurri e poi esordirà in B nello stesso anno nel ruolo di ala destra. Per i ferraresi segnerà solo un gol nelle 5 apparizioni che gli furono concesse. Sarà venduto all’Empoli dove avrà più spazio e farà meglio considerate le 14 segnature in 64 apparizioni. Nonostante ciò la sua carriera, considerata anche la statura minuta per un attaccante, sembrava non dover decollare finché torna ad interessarsi di lui il presidente Mazza che lo riporta a Ferrara: resterà 4 anni e in 137 presenze insaccherà il pallone 51 volte. Si può dire che Pezzato abbia militato in molte formazioni ma che alla fine la sua carriera sia prettamente legata alla Spal visto che prima di appendere gli scarpini al chiodo tornerà in rosa altre due volte (77-79 e 83-84) mettendo a segno altre 29 reti in 3 anni.