I Campionati Europei di calcio sono una delle manifestazioni sportive più seguite del vecchio continente, una sfida che si rinnova ogni quattro anni tra le nazionali di maggiore spicco del panorama calcistico europeo e gli arrembaggi lanciati dalle outsider di turno. Con SNAI puoi scommettere con semplicità su quale squadra riuscirà a spuntarla e a salire nell'Olimpo delle vincitrici della competizione.
La formula del torneo è cambiata spesso durante le varie edizioni, ma offrendo sempre grande spettacolo con un ampio numero di match sulla strada per la finalissima: fase a gironi, partite a eliminazione diretta, semifinali e finali, senza contare tutta la fase di qualificazione al torneo. Come dire: un paradiso di quote per chi ama le scommesse.
Con SNAI hai la possibilità di scommettere su tutte le sfide dei Campionati Europei, sulla vittoria della nazionale italiana o rischiare tutto sul trionfo di una squadra rivelazione. Dai un'occhiata al palinsesto in questa sezione del portale, scopri i prossimi match e tutte le modalità di gioco con quote sempre aggiornate.
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Questa competizione resterà nella storia per tanti motivi, ma uno è più importante degli altri: dopo oltre 60 anni di attesa l’Italia è tornata sul tetto d’Europa. Gli uomini di Roberto Mancini sono arrivati in fondo alla missione compiendo qualcosa che va molto oltre le più rosee aspettative. La formazione italiana infatti vanta alcune individualità importanti, ma è priva di stelle assolute con diversi giovani con un grande futuro. Per alcuni di loro la vittoria della kermesse europea apre nel miglior modo il percorso di una carriera che si spera sarà brillante.
Mancini ha preso possesso della nazionale dopo il fiasco del mondiale russo del 2018 dove i nostri non erano riusciti a qualificarsi. Il ruolino di marcia che però ha portato la squadra fino a EURO 2020 è stato di ben 27 risultati utili consecutivi. Tuttavia i dubbi sulla forza di questa formazione erano legati al fatto che questa Italia non avesse quasi mai giocato con delle nazionali da primi 10 posti del ranking FIFA. Una perplessità che ha continuato ad accompagnare il percorso dell’Italia anche dopo la qualificazione agli ottavi, al netto di tre vittorie su tre contro Svizzera, Galles e Turchia. Agli ottavi è stato il turno dell’Austria, altra squadra decisamente inferiore rispetto all’Italia, regolata di giustezza, la quale però ha alimentato il sospetto che alla prima grande avversaria gli azzurri si sarebbero sfaldati.
Il primo grande scoglio da affrontare è stato quello del Belgio nei quarti di finale. Contro c’erano Lukaku e De Bruyne, due dei giocatori più forti del mondo. L’Italia però sfodera una prestazione brillante e supera l’avversario con il risultato di 2 a 1, sfatando il mito della forza azzurra che si rivela solo contro le squadre minori. La partita più difficile del torneo è stata sicuramente quella contro la Spagna di Luis Enrique, tatticamente ineccepibile e come al solito formata da grandi palleggiatori. In questa occasione l’Italia ha potuto far poco se non difendersi al meglio, riuscendo ad andare in vantaggio ma facendosi recuperare. Quindi la sfida è terminata ai rigori, dove gli azzurri hanno avuto maggior freddezza.
Infine lo scontro decisivo di Wembley contro l’Inghilterra, padrona di casa che è arrivata all’atto conclusivo favorita da un tabellone tendenzialmente più semplice. C’erano tutte le premesse per la gran festa britannica, nazione che questo trofeo non lo ha mai conquistato. Ma anche stavolta è arrivata l’Italia a prendersi la scena, e sempre ai rigori finali in cui il portiere Donnarumma si è davvero esaltato. Una spedizione storica questa degli azzurri, che si ripetono dopo la vittoria del 1968. Grande merito va dato all’allenatore Mancini e a tutto il suo staff, non era semplice prendere una squadra in forte depressione e riportarla in alto sul tetto d’Europa e nel cuore dei tanti tifosi.
Il campionato europeo per nazioni del 2020 si giocherà in realtà nell’estate del 2021. Infatti nel mese di marzo 2020 l’Europa è stata messa in ginocchio dalla pandemia da coronavirus che, tra le tante catastrofiche conseguenze, ha portato a uno stop temporaneo di qualsiasi evento sportivo. Pertanto la UEFA ha deciso di posticipare l’importante evento di un anno. In questo modo, grazie anche al buon andamento della campagna vaccinale, potrà addirittura esserci una contingentata presenza di pubblico sugli spalti.
Di seguito le date dei Campionati UEFA EURO 2021:
Questa edizione ricorre nel 60° anniversario della nascita del torneo, quindi per celebrare questo evento sarà adottata una formula molto speciale per quanto riguarda gli stadi in cui avranno luogo le partite. Non ci sarà infatti un solo paese ospitante ma ben 11. Quindi ecco l’elenco delle città e dei rispettivi stadi in cui si giocheranno le partite dei gironi.
La formula di questo torneo sarà la stessa utilizzata anche per l’edizione 2016. Le squadre partecipanti sono 24, saranno divise in 6 gironi da 4. Le prime due di ogni girone saranno automaticamente qualificate per gli ottavi di finale, a queste si uniranno le 4 migliori terze. Nella fase a eliminazione diretta si giocherà una sola sfida diretta, in caso di pareggio si giocheranno due tempi supplementari e, se il pareggio perdura, si andrà ai rigori. Di seguito vediamo la composizione dei gironi:
Gruppo A
Gruppo B
Gruppo C
Gruppo D
Gruppo E
Gruppo F
Gli Europei del 2016 sono stati disputati in Francia, sede che ha battuto per un solo punto l’offerta della federazione turca. Si è trattato della terza edizione degli Europei che si sia mai disputata in Francia. La nazionale transalpina si è quindi presentata all’evento con tutta l’intenzione di bissare il successo del 2000, quando i galletti guidati dal capitano Michel Platini arrivarono ad alzare la coppa davanti al pubblico di casa. Le premesse per un grande successo c’erano tutte, purtroppo per i francesi però le cose sono andate in modo piuttosto diverso.
Nella fase a gironi del torneo le 24 partecipanti sono state suddivise in 6 gruppi da 4, si sono qualificate agli ottavi le prime due di ogni girone e le 4 migliori terze. Per quanto riguarda il percorso dell’Italia, gli azzurri hanno disputato un girone convincente battendo il Belgio all’esordio e poi la Repubblica Ceca, conquistando il passaggio di turno dopo solo due partite. Agli ottavi è poi arrivata una grande vittoria per 2 a 0 contro la Spagna, una delle squadre meglio organizzate del torneo. In semifinale con la Germania gli azzurri giocano un’altra partita di alto livello, ma vanificano tutto nella lotteria dei rigori finale che li esclude dal torneo.
Intanto in finale ci vanno Francia e Portogallo. I padroni di casa ci arrivano da favoriti, vincendo con autorevolezza contro Irlanda, Islanda, e proprio la Germania. I transalpini sembrano inarrestabili e nell’ultimo atto devono vedersela contro un Portogallo che è stato il vero underdog di questo torneo: qualificati come terzi del proprio girone, vittoriosi ai supplementari con la Croazia, ai rigori con la Polonia, e con un’ottima prestazione contro il Galles. In finale il Portogallo si riprende ciò che il destino gli ha tolto nel 2004 contro la Grecia. I lusitani resistono 90 minuti, senza Ronaldo infortunato al 25’, ma vincono comunque con il gol di Eder al 109’. Un’impresa sportiva che consegna il Portogallo all’Olimpo di squadre che hanno vinto almeno una volta questo torneo. La Francia invece si è vista rovinare la festa nel finale, e per di più in casa propria.
Se si pensa che alla prima edizione, disputata nel 1960 in Francia, le “finaliste” furono 4 su una base di 17 partecipanti totali, è evidente come il movimento del football sia cresciuto esponenzialmente nei decenni. Persino la storica Coppa Henri Delaunay, chiamata così in onore del primo segretario generale dell'UEFA e promotore della prima edizione della manifestazione, è andata cambiando col tempo: dall'edizione 2008 è in argento puro, pesa 12 kg ed è alta 60 cm.
Dando uno sguardo all'albo d'oro dell'evento calcistico più importante d'Europa si nota come le nazionali dalla tradizione più solida, e che possono vantare i campionati di club più competitivi del continente, siano anche quelle in vetta alla classifica di partecipazioni e vittorie. Ma parte del grande fascino di questo torneo risiede nelle storie dei grandi trionfi messi a segno da piccole outsider.
Come primo acuto delle “sorprese” del torneo va sicuramente citata la vittoria del 1976 della Cecoslovacchia ai danni della Germania Ovest. Un'edizione, quella del '76, divenuta iconica non solo per il pronostico sovvertito, la selezione tedesca partiva favorita, ma per un gesto tecnico che il pubblico dell'epoca ebbe per la prima volta il piacere di ammirare: il cucchiaio. Colpo sotto, pallonetto, lob, tanti nomi per un tiro che è massima espressione di tecnica e precisione, ma il suo appellativo originale è in realtà “Panenka” come il nome del calciatore che grazie a quel colpo inventato, tirando l'ultimo rigore di una combattuta finale, portò al trionfo la sua nazionale.
Come non parlare di Euro 2004, forse l'edizione dall'esito meno pronosticabile. A portare a casa l'ambito trofeo fu la Grecia allenata dal tedesco Otto Rehhagel, che in quel torneo smise i panni di mister per indossare quelli di mago. La selezione ellenica non aveva particolarmente brillato nella fase di qualificazione e nemmeno in quella a gironi, giungendo alla fase a eliminazione diretta quasi a sorpresa. Da lì in poi nulla ha fermato la corazzata bianco celeste che ha travolto ogni avversario compreso il Portogallo padrone di casa e stra-favorito, condannando i lusitani ad una delle debacle più cocenti della loro storia.
I portoghesi però avranno modo di rialzare la testa nell'edizione Euro 2016 disputata in Francia. Proprio all'ombra della Tour Eiffel si è consumata la rivincita col destino da parte di Cristiano Ronaldo e compagni. Anche stavolta erano i padroni di casa, i francesi, a partire tra i favoriti, soprattutto alla vigilia della finale con il Portogallo. Anche stavolta saranno i vincitori annunciati a soccombere, per la gioia del bomber Ronaldo che quell'anno chiuderà un'incredibile stagione costellata di trofei conquistati con il suo club, con la sua nazionale, e mettendosi in proprio vincendo il pallone d'oro.
Le più recenti regole dei Campionati Europei di calcio, come quelle del movimento calcistico tutto, seguono la visione di uno sport sempre più inclusivo, da far conoscere anche in quei paesi dove non è mai stato popolare. La formula adottata per l'edizione Euro 2016 è stata decisa proprio con l'obiettivo di una più ampia partecipazione di paesi emergenti (quell'anno esordirono Albania, Galles e Irlanda del Nord), rinfocolando la mai sopita polemica sulla partecipazione delle “nazionali minori”. Il più grande spot per i Campionati Europei, però, restano le gesta atletiche dei grandi campioni, le acerrime rivalità tra le partecipanti storiche e quel sogno di sollevare la Coppa per essere più in alto di tutti, sul tetto d'Europa.
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