La formula del campionato boliviano di calcio ha subito molteplici variazioni nel corso degli anni. Le squadre partecipanti erano inizialmente 16 ed erano suddivise in due gruppi. Il campionato veniva inaugurato a febbraio e terminava a dicembre.
Dal 1991 in poi, la Liga de Fútbol Profesional Boliviano è stata riorganizzata in due tornei distinti da 12 squadre: le due formazioni vincitrici dei due tornei (Apertura e Clausura) si contendevano il titolo nazionale di campioni.
Dal 2003, le regole della lega sono ulteriormente cambiate: la struttura con la finale è stata eliminata e i due club vincitori dei rispettivi tornei si laureano entrambi campioni. Due anni dopo, la federazione ha tentato di adottare la formula ufficiale della FIFA che vuole la disputa della stagione calcistica da agosto a giugno. Tale formula è stata abbandonata dopo poco e già dalla seguente stagione si è tornati a giocare da febbraio a dicembre.
A stagione conclusa, la formazione classificata all'ultimo posto della classifica, considerando cioè i punti ottenuti nel Torneo Apertura e quelli nel Torneo Clausura, retrocede nella sua rispettiva lega dipartimentale: al suo posto subentra la squadra campione della Liga Nacional B, ovvero la seconda divisione boliviana di calcio. La penultima classificata disputa invece un match di playout contro il vice campione della seconda serie, con l'obiettivo di confermare la propria presenza in prima divisione anche la seguente stagione.
Le formazioni che conquistano i primi tre posti nel Torneo di Apertura e in quello di Clausura si aggiudicano i cinque posti riservati alla Bolivia per le competizioni internazionali della stagione successiva, ovvero 3 posti in Copa Libertadores e 2 posti in Copa Sudamericana.
Come accennato in precedenza, fino al 1976 la massima serie del campionato di calcio boliviano è stata la Copa Simòn Bolìvar, abbandonata poi nel 1977 con la creazione della lega. Il vecchio torneo è stato poi ripristinato nel 1981 come seconda divisione. L'edizione 2010 è stata l'ultima ad essere giocata: dal 2011, la Copa Simòn Bolìvar è stata rimpiazzata dalla Liga Nacional B.
La formazione calcistica boliviana più forte del Ventesimo secolo è certamente quella dove giocavano Trucco, Baldivieso, Cristaldo, Erwin Sanchez ed el diablo Etcheverry, ovvero l'unica formazione capace di guadagnarsi sul campo la fase finale di un Mondiale.
La serie positiva di questa Bolivia inizia nel 1993, quando la Bolivia riesce a sconfiggere due superpotenze del calcio internazionale nel girone di qualificazione ai Mondiali USA 1994: prima il Brasile in casa e poi l'Uruguay, rispettivamente con 2-0 e 3-1.
Il percorso della generazione d'oro del calcio boliviano continua con la Copa America del 1005, quando la formazione guidata da Antonio Lopez Habas approda ai quarti di finale della competizione, dove deve però arrendersi contro l'Uruguay che diventerà campione di quello stesso torneo.
Poi, nel 1997, la Bolivia viene designata come Paese ospitante la Copa America, un'occasione ghiotta per la nazionale che tenta di sfruttare il fattore altitudine: avvantaggiata dal proprio campo e dalla quota, ostile invece per gli avversari, la Bolivia conquista il girone con un punteggio pieno battendo 1-0 il Venezuela, 2-0 il Perù e 1-0 l'Uruguay. I quarti e le semifinali, vinte rispettivamente 2-1 contro la Colombia e 3-1 contro il Messico valgono alla Bolivia l'accesso alla finalissima che vedrà il Brasile confermarsi campione per 3-1.
Con la Copa America 1997 si chiude la serie d'oro del calcio boliviano: non per i successi o per i piazzamenti ottenuti, ma soprattutto per i risultati raggiunti contro avversari ben più affermati nel panorama del calcio mondiale. Quella di allora viene ancora oggi ricordata come la generazione d'oro di calciatori boliviani.
É interessante precisare che, a seguito di diverse lamentele ricevute dalle varie Nazionali, la FIFA ha cambiato più volte l'altitudine massima consentita nelle partite ufficiali internazionali.