Allenatore Inter 2023/24

In questa sezione di SNAI.it trovi nome, storia, carriere, precedenti esperienze e risultati conseguiti dall’attuale allenatore dell’Inter. Oltre alle informazioni sul commissario tecnico, visitando la sezione relativa alle ultime sul calciomercato nerazzurro, trovi anche news e indiscrezioni relative a tutti i movimenti del mercato meneghino.

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Simone Inzaghi ancora allenatore dell'Inter per la stagione 2023/24

Dopo un anno che lo ha visto vincere e perdere tanto, il matrimonio tra Simone Inzaghi e l'Inter si rinnova. L'allenatore punta a rimanere in testa alla classifica e strappare il titolo di campione d'Italia al Napoli, magari cercando di riprendersi quello spazio in Champions League che nella stagione precedente lo ha visto arrendersi solo in finale contro il Manchester City di Guardiola. La speranza della società è quella di portare in casa continuità e fiducia tra giocatori e tecnico, una impresa non semplice, ma necessaria per cercare di migliorare le già buone prestazioni dell'anno precedente. Inzaghi per rimanere ha chiesto delle garanzie alla società sul calciomercato, lo hanno accontentato portando in rosa tanti nomi nuovi che potranno aiutare il tecnico italiano a raggiungere i propri obiettivi stagionali. Tra i giocatori più interessanti ci sono: Benjamin Pavard dal Bayern Monaco per 30 milioni, Asllani dall'Empoli per 10 milioni, Yan Bisseck dall'Aarhus per 7 milioni e Sommer sempre dal Bayern Monaco per 6,75 milioni. Per quanto riguarda la stagione 2023/24 Inzaghi è chiamato a migliorare il suo piazzamento in Serie A per provare a strappare la prima posizione al Napoli di Rudi Garcia, deve inoltre provare a trovare continuità in Champions League e intende confermarsi vincitore della Coppa Italia. Tutti traguardi difficili da raggiungere in una sola stagione, ma il livello della squadra è tanto alto da richiedere qualcosa di più.

Simone Inzaghi confermato come allenatore dell'Inter per la stagione 2022/23

La stagione 2021/22 è stata esaltante per l'Inter di Simone Inzaghi, a coronarla è mancata solo la conquista del titolo. Per tutto l'anno il club nerazzurro conduce con coraggio un avvincente testa a testa con i cugini del Milan e riesce a laurearsi campione d'inverno a dodici anni di distanza dall'ultima volta. Il girone di andata, infatti, viene chiuso con quattro punti di distanza dal Milan. All'inizio del nuovo anno, l'Inter batte la Juve ai tempi supplementari della finale di Supercoppa italiana e conquista il primo trofeo della stagione, il sesto della sua storia. Milan e Inter si danno battaglia fino alla fine, nell'ultima giornata i nerazzurri vincono contro la Sampdoria ma in contemporanea anche il Milan vince e chiude il campionato avanti di due punti, conquistando il titolo. Nello stesso anno, l'Inter vince la Coppa Italia battendo in finale la Juve ai supplementari e alza al cielo la Coppa nazionale per l'ottava volta nella sua storia. Insomma, se anche non è arrivata la conquista dello scudetto non si può dire che la stagione dell'Inter sia stata deludente, Inzaghi ha fatto sfoggio di una mentalità vincente che lo ha portato a ottenere dei buoni risultati. Nel 2022/23 è chiamato a guidare i suoi verso una stagione ancora più convincente, con un unico grande obiettivo: imporsi fin da subito come una delle principali candidate alla conquista del titolo. Un aiuto concreto al tecnico in questa direzione viene dal calciomercato estivo, con nuovi acquisti di rilievo come il difensore ex Lazio Francesco Acerbi, il ritono di Lukaku dopo una complessa trattativa con il Chelsea, il centrocampista ex Roma Henrikh Mkhitaryan.

Simone Inzaghi: l’allenatore dell’Inter stagione 2021/22

Dopo l’addio di Conte e l’avvio di una rivoluzione che ha lasciato senza parole i tifosi nerazzurri, alla corte di Zhang è arrivato l’ex tecnico della Lazio Simone Inzaghi che è stato ufficializzato il 3 giugno. È stato lo stesso sito ufficiale del club a emanare un sintetico comunicato stampa nel quale si sono confermate le voci che si rincorrevano da giorni. Inzaghi si lega all’Inter con un contratto biennale da circa 4,5 milioni di euro netti a stagione. Tra l’altro il tecnico porta con sé buona parte dello staff che lavorava con lui alla Lazio: il vice Massimiliano Farris, i collaboratori tecnici Cecchi, Cerasaro e Rocchini, i preparatori atletici Fabio Ripert e Claudio Spicciariello, il preparatore dei portieri Gianluca Zappalà (che affiancherà Adriano Bonaiuti), il riatletizzatore Andrea Belli e il nutrizionista Matteo Pincella.

Simone Inzaghi è stato prima di tutto un calciatore. Cresciuto nelle giovanili del Piacenza comincerà la carriera in prestito al Carpi, poi Novara, Lumezzane e Bresciello. Nella stagione 1998/99 gioca da titolare a Piacenza in Serie A e segna 15 reti in trenta partite. La prima alla Lazio che lo porta a Roma la stagione successiva. Con le aquile biancocelesti ha giocato dal 1999 al 2010, con due anni in prestito alla Sampdoria e all’Atalanta. Smesso col calcio giocato comincia la carriera da allenatore nelle giovanili laziali. Effettuata tutta la trafila fino alla Primavera Inzaghi viene chiamato ad allenare in prima squadra nel 2016, in sostituzione di Pioli. Chiuso il primo scampolo di stagione la Lazio chiama Bielsa che però si licenzia prima dell’inizio del campionato. A quel punto Lotito si affida ancora a Inzaghi che da traghettatore diventa protagonista. In quelle 5 stagioni di Serie A Inzaghi porta la Lazio 2 volte al 5° posto e una al 4°, quindi arrivano anche 3 qualificazioni in Europa League e una in Champions League. In un lustro Inzaghi ha saputo fare molto senza campagne acquisti faraoniche, peraltro vincendo una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. Indubbiamente un grande lavoro che gli è valso la chiamata da parte di un grande club come l’Inter.

La storia di Antonio Conte all'Inter (2019-2021)

Antonio Conte arriva in sostituzione di Luciano Spalletti: l’ex tecnico nerazzurro cura la preparazione della squadra dal 2017 al 2019, raggiungendo diversi risultati importanti. Nel corso della prima stagione alla guida dell’Inter, Spalletti dà vita ad un brillante inizio di campionato, che porta la squadra a trovarsi prima in vetta già agli inizi di dicembre. Poi, le performance della squadra iniziano a calare e così il club chiude il campionato in quarta posizione, centrando comunque l’obiettivo del ritorno in Champions League. Lo stesso copione si ripete l’anno seguente, con un Inter ancora brillante nei primi mesi (salvo la falsa partenza contro il Sassuolo) e, poi, nuovamente in difficoltà nel corso del girone di ritorno. In Champions League, i nerazzurri vengono eliminati nel corso della fase a gironi della competizione, prendendo tuttavia parte ai sedicesimi di finale dell’Europa League. Anche qui, tuttavia, la squadra di Spalletti si ferma agli ottavi, battuta dall’Eintracht Francoforte. A fine campionato, l’Inter si qualifica nuovamente quarta, aggiudicandosi ancora la partecipazione alla massima competizione europea. Ciononostante, la dirigenza nerazzurra sceglie di esonerare Spalletti.

Conte torna così ad allenare una formazione di Serie A a ben 5 anni di distanza dall’ultima esperienza (quella sulla panchina della Juventus), dopo la lunga parentesi oltremanica con il Chelsea. Il debutto di Antonio Conte sulla panchina dei nerazzurri si rivela più che positivo: nel match della prima giornata di campionato, quello disputato in casa contro il Lecce il 26 agosto 2019, la compagine meneghina travolge gli avversari conquistando una schiacciante vittoria per 4 a 0. L’exploit dell’Inter prosegue anche nelle giornate successive, con la squadra che si impone su Cagliari, Udinese, Milan, Lazio e Sampdoria: Conte eguaglia così un record in precedenza detenuto solo da Helenio Herrera, che nella stagione 1966/1967 era riuscito per primo nell’impresa di aggiudicarsi la vittoria delle prime 6 giornate di campionato con l’Inter.

Nel mese di gennaio del 2020, dopo aver battuto il Napoli al San Paolo per 3-1, Conte raggiuge con l'Inter le sue 100 vittorie da allenatore. Nel mese di febbraio successivo, con la vittoria del derby, Antonio Conte diviene il primo allenatore nerazzurro a conquistare entrambe le stracittadine nella sua stagione di debutto, secondo solo a Carlo Carcano (1945/1946). Il percorso del club meneghino con Antonio Conte in panchina continua a rivelarsi positivo, nonostante la battuta di arresto contro la Juventus, e la squadra conclude il girone di andata della Serie A 2019/2020 in terza posizione con 39 punti, dietro solamente al Napoli e ai bianconeri. In Champions League, l'Inter viene eliminato nella fase a gironi, mentre in Europa League raggiunge la finale dopo 22 anni dall'ultima volta, ma viene sconfitto dal Siviglia. Nel finale di stagione l’Inter raggiunge il secondo posto con ben 82 punti, ma mastica amaro osservando la Juventus vincere il nono scudetto consecutivo.

Nella stagione 2020/21 Conte guida nuovamente i nerazzurri. Il campionato inizia con un ritmo altalenante, l’Inter infatti perde alla quarta giornata il derby col Milan, che nel frattempo viaggia a punteggio pieno. È soprattutto in Europa che arrivano le peggiori delusioni, visto che nel proprio girone i nerazzurri perdono due volte contro il Real Madrid, pareggiano due volte con lo Shaktar, perdono una partita e vincono l’altra contro il Borussia Monchengladbach. Con soli 6 punti l’Inter esce da tutte le competizioni europee della stagione. Tuttavia Conte riesce a canalizzare la delusione in motivazione, in più i nerazzurri possono sfruttare l’assenza di impegni per concentrarsi sul campionato. L’ultima sconfitta arriva a inizio gennaio contro la Sampdoria, da qui in poi gli uomini di Conte perderanno solo un’altra partita di campionato, e pareggeranno tre volte. Un filotto di 11 vittorie consecutive porterà l’Inter a prendere il largo sulle altre e consentirà a Conte e i suoi di vincere lo scudetto interrompendo l’egemonia juventina. Purtroppo a fine anno le cattive finanze del gruppo Zhang porteranno il Presidente della società a dichiarare un ridimensionamento in termini economici. Conte, che sperava di aprire un ciclo vincente (che avrebbe necessitato di nuovi acquisti) non l’ha presa bene e si è dimesso praticamente subito.

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