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Calendario della Bundesliga tedesca

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Date e orari del calendario della Bundesliga

Se si parla di campionato tedesco il pensiero non può che andare subito al Bayern Monaco, la formazione bavarese più iconica del calcio teutonico, almeno nella sua fase moderna. Da questa corazzata, che negli ultimi decenni è stata sempre tra le protagoniste del calcio europeo, è nata anche la base sulla quale si è poggiata la nazionale per rilanciarsi e confermarsi nell'élite del calcio mondiale con una costanza, appunto, tedesca.

Da Monaco, ma soprattutto da un campionato sempre più competitivo, sono passati i successi di una delle federazioni calcistiche più in salute d'Europa, vedere alla voce “semifinale campionato del mondo 2014: Brasile 1 – 7 Germania”. La Bundesliga è oggi uno dei campionati top d'Europa, anch'esso soggetto ai diritti televisivi per la definizione del calendario, con date e orari che sono andati gradualmente frastagliandosi, mai quanto però le origini del campionato teutonico, diviso in molteplici leghe regionali specchio della vocazione federalista del paese.

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Storia del calendario di Bundesliga

Le origini delle prime manifestazioni calcistiche in Germania sono difficili da definire, considerato l'arcipelago di piccole leghe regionali che a inizio '900 affollava il panorama del pallone. Fino al 1924 i campioni regionali e i detentori del campionato tedesco si qualificavano al campionato nazionale, a quest'ultimo partecipavano 16 compagini. Gli albori del nazionalsocialismo crearono una spinta più centralista in tutti gli ambienti, e anche nel calcio si vide la nascita delle Gauliga, leghe di contea attraverso le quali ci si qualificava per il torneo nazionale. Queste passarono da 16 a 31 in seguito a nuovi contrasti e divisioni interne alle singole leghe, intanto alle porte c'era la seconda guerra mondiale che avrebbe imposto uno stop a tutte le manifestazioni sportive.

Parallelamente al periodo nazista il campionato e le relative leghe si estesero non solo al territorio tedesco, bensì anche a quelli sotto l'egemonia del Reich. Infatti nel 1940-41 a vincere il campionato nazionale fu il Rapid Vienna, compagine della capitale austriaca. Altra particolarità fu la prima vittoria della Germania in un mondiale, quello disputato in svizzera nel 1954: la Germania Ovest, pur non godendo ancora di un campionato per club unitario, riuscì comunque a compiere quello che fu chiamato “il miracolo di Berna”, una rimonta di due gol in finale contro la nazionale ungherese. Nonostante l'essersi imposti contro i magiari, era chiaro che il movimento calcistico avesse bisogno di unità per trovare nuovo vigore.

Ma sono le sconfitte a dettare i cambi di rotta, ecco perché la storia della Bundesliga ha bisogno di un altro mondiale per cominciare ad essere scritta. La nazionale teutonica, infatti, fallisce totalmente l'appuntamento iridato disputato in Cile nel 1962, una sconfitta sonora che ridesterà la spinta unitaria e darà il là alla prima giornata della neonata Bundesliga, giocata il 24 agosto 1963.

All'inizio contesa da 16 squadre, la Bundesliga passò presto a 18 partecipanti, con una sorta di Serie B chiamata Regionalliga le cui prime classificate si contendevano la promozione alla prima categoria. La differenza tra le due leghe calcistiche più importanti della Germania era però troppo evidente, i primi della classe disputavano un campionato professionistico a tutti gli effetti, la Regionalliga invece non assicurava questi standard, né poteva contare su finanze rilevanti. Questa forbice degenerò fino al punto di svolta del 1971, anno di riforma per il campionato tedesco, dove la serie B (Zweite Bundesliga) divenne un campionato scisso in due divisioni da 20 squadre. Dopo la caduta del muro di Berlino i campionati si riunificarono in un'unica lega da 24 squadre, provenienti da est e ovest del paese, passate a 18 nel 1994 (numero di partecipanti che fu applicato nello stesso anno anche alla Bundesliga).

La storia della campionato tedesco, e del suo cangiante calendario, è quindi anche quella di un intero paese che cerca di ritrovare un'anima unica dopo essere stato a lungo diviso, politicamente e fisicamente, provandoci anche attraverso lo sport. La DFB, federcalcio tedesca, vanta oggi una realtà in salute, con una nazionale che sembra aver accantonato le scissioni da guerra fredda, anche grazie al successo brasiliano nella rassegna mondiale del 2014, e con un campionato nazionale che è a pieno diritto nell'élite delle competizioni calcistiche del vecchio continente. La Bundesliga ha cambiato pelle svariate volte, e attraversato un lungo periodo di definizione, ma la costante che ancora oggi persiste è la voglia di aggiudicarsi il Deutsche Meisterschale, la coppa dei vincitori a forma di piatto, uno dei trofei più iconici non solo nell'ambito calcistico, il sogno immutato di ogni bambino tedesco impegnato a tirare i primi calci ad un pallone.