Pescara - Bari

Pescara e Bari sono due piazze che hanno assunto un ruolo importante nel corso dei tornei di Serie A, disputandovi un buon numero di annate. La squadra biancazzurra viene fondata alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, nel 1936, ma fino al 1977 non gioca mai negli stadi del massimo campionato, frequentando esclusivamente le serie minori. Grazie al terzo posto ottenuto nel torneo della serie cadetta del 1976/77, gli abruzzesi sono quindi in grado di salire in Serie A per la prima volta nella loro storia calcistica. Il presidente Armando Caldora conduce il suo Pescara nel torneo più importante, disputando partite molto prestigiose contro squadre di grandissimo valore come le milanesi, le romane, la Juventus e la Fiorentina. Qualche anno più tardi la formazione abruzzese ritrova la massima serie con la guida di uno degli allenatori del momento, Giovanni Galeone, in grado di dare la sua impronta alla squadra sin da subito. I biancazzurri che sbarcano in Serie A nel 1987 formano una squadra davvero unita, che per due anni dà filo da torcere a tutti le compagini che incontra, rivelandosi una delle sorprese di quei tornei. Ritorna poi a disputare una stagione nel torneo più importante circa vent'anni più tardi, a seguito della promozione ottenuta grazie a mister Zeman e alle magie del trio di straordinari talenti italiani Verratti, Insigne e Immobile. La squadra biancorossa nasce nel primo decennio del secolo scorso, nel 1908, e tra le compagini meno blasonate è una di quelle che gioca più annate nel torneo della massima serie. La sua esperienza in Serie A ha inizio nel corso del decennio degli anni '20 e prosegue negli anni '30, quando riesce ad ottenere ben tre undicesimi posti. Il risultato più prestigioso del club pugliese è tuttavia il settimo posto raggiunto nella stagione 1946/47, nel contesto di un campionato dominato in lungo e in largo dallo storico Torino allenato da Luigi Ferrero. La squadra di Bari disputa anche numerose stagioni nella serie cadetta tra il 1955 e il 1989, anno in cui però è in grado di risalire in Serie A e di restarvi per diversi anni. I tifosi baresi ricordano con piacere due formazioni entusiasmanti: quella allenata da Gaetano Salvemini dal 1988 al 1991 e quella guidata da Eugenio Fascetti dal 1995 al 2001. La prima è una squadra alle prime stagioni in Serie A, che riesce a guadagnarsi con grande forza un discreto ruolo nel panorama del calcio italiano grazie a una buona organizzazione e a calciatori di ottimo livello, come il difensore Lorenzo Amoruso, poi alla Fiorentina e ai gloriosi Rangers Glasgow, il fuoriclasse croato Zvonimir Boban, in seguito punto fermo del Milan e la punta inglese David Platt, che veste poi le maglie di Juventus e Sampdoria. La seconda è una formazione più consapevole, vista l'esperienza accumulata nel massimo campionato. Fascetti può contare su uomini d'esperienza ma anche su giovani talenti: il marocchino Rachid Neqrouz comanda la difesa insieme a Gaetano De Rosa; Mauro Bressan, lo svedese Daniel Andersson e il fortissimo Gianluca Zambrotta guidano il centrocampo; in attacco i pugliesi fanno la differenza, avendo a disposizione un grande giocatore come Phil Masinga, centravanti della nazionale sudafricana, Yksel Osmanovski, forte punta svedese e infine il fenomenale Antonio Cassano, al primo anno di Serie A, che si può inserire tra i più grandi talenti italiani degli anni '2000.

Bari - Pescara: gli scontri diretti

Il 23 dicembre 1945 va in scena la prima sfida in Serie A tra le due compagini allo stadio della Vittoria di Bari: il match termina con il successo della formazione di casa grazie alla rete di Tommaso Maestrelli, che negli anni '60 e 70' diventerà uno degli allenatori più importanti della massima serie, guidando la Lazio verso la conquista dello scudetto nel 1974. Il ritorno del 24 marzo 1946 vede i biancazzurri e i biancorossi affrontarsi allo stadio di Pescara: i padroni di casa vincono con il punteggio di 3-1, con la doppietta dell'attaccante Tontodonati e il gol di Costantini; per i pugliese l'unica rete è firmata da Di Benedetti. Da quel momento in avanti la gran parte degli incontri avverrà nel contesto del campionato cadetto. Il 28 ottobre 2011 si gioca al San Nicola la gara che mette di fronte il Bari di Vincenzo Torrente e il Pescara di Zdenek Zeman. Gli abruzzesi, che a fine stagione andranno dritti in Serie A, vincono con un secco 0-2, grazie a una doppietta del gioiellino Lorenzo Insigne, una delle più grandi promesse del calcio italiano. La partita di ritorno del 31 marzo 2012 viene disputata allo Stadio Adriatico di Pescara, dove i padroni di casa non riescono a racimolare neanche un punto, visto che i pugliesi sono determinati a ottenere il successo. Il match termina sull'1-2 per gli ospiti, con l'attaccante pescarese Ciro Immobile che illude i suoi tifosi siglando la rete dell'1-0, pareggiata poco dopo dal gol del biancorosso Manuel Scavone; ci pensa Nicola Bellomo ad inizio ripresa a regalare la vittoria esterna alla compagine pugliese. Nella stagione 2015/16 le due formazioni si incontrano ancora a Pescara: la squadra di casa allenata da Massimo Oddo ospita i baresi di Andrea Camplone. La gara è combattuta visto che al gol del biancazzurro Gianluca Lapadula nel primo tempo replica Giuseppe De Luca ad inizio ripresa; la gara si decide negli ultimi minuti quando prima Gianluca Caprari e poi ancora Lapadula consentono al Pescara di sconfiggere il Bari per 3-1.
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