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Mascotte Mondiali Qatar 2022

I Mondiali di calcio sono un evento sportivo planetario, in grado di coinvolgere paesi di ogni parte del mondo e abbattere le barriere linguistiche e culturali, facendo leva sulla grande passione degli amanti di questo sport.

Una cosa che non può mancare assolutamente nell'organizzazione di un avvenimento di queste dimensioni è la mascotte ufficiale, fondamentale anche per avvicinare i più piccoli alla manifestazione.

Nel 2022 i Mondiali si svolgeranno in Qatar e la scelta della mascotte non può che ricadere su un animale in grado di rappresentare un paese dalla storia tanto affascinante. Non è stato ancora effettuato il lancio ufficiale, ma con ogni probabilità la mascotte di questa edizione dei Mondiali sarà l'Orry l'orice.

L'orice arabo è un punto di riferimento in Qatar. Si tratta dell'animale nazionale che negli anni è diventato una vera e propria icona del paese. È un'antilope di medie dimensioni, è di colore bianco con alcune macchie nere o marroni e vive nei deserti della penisola arabica. All'inizio degli anni Settanta ha rischiato l'estinzione, ma grazie all'impegno di associazioni animaliste e riserve private l'animale è stato salvato e reintrodotto nel deserto. Da allora, sono stati stilati diversi programmi e iniziative per preservare la riproduzione di questi meravigliosi animali.

Orry l'orice è stato già la mascotte ufficiale dei Giochi Asiatici 2006, ospitati dal Qatar. Il suo successo fu enorme, così come furono sfarzose le cerimonie e le celebrazioni ufficiali che lo videro coinvolto. È stato persino oggetto di spot televisivi e ad oggi continua a posare con orgoglio davanti al Mar Arabico e al magnifico skyline di Doha. Insomma, è molto probabile che un simbolo tanto conosciuto e apprezzato sarà scelto per diventare la nuova mascotte degli attesissimi Mondiali in Qatar 2022.

Le mascotte dei Mondiali nella storia

I Mondiali di calcio sono eventi mediatici in grado di calamitare per mesi l'attenzione del pubblico, perciò è quasi scontato che ogni mascotte resti impressa nella memoria dei tifosi per i decenni a venire, legandosi in maniera indissolubile all'immagine del Mondiale che rappresenta.

La prima mascotte ufficiale venne introdotta dall'edizione del torneo giocato in Inghilterra nel 1966, che vide il trionfo dei padroni di casa in finale contro la Germania. Ripercorriamo la storia delle mascotte dei Mondiali di calcio a partire dal loro esordio.

World Cup Willie e Juanito

La prima mascotte in assoluto è World Cup Willie, un leoncino antropomorfo che cammina fiero con indosso una maglia con i colori della bandiera della Gran Bretagna e con la scritta World Cup. L'idea del leone Willie fu partorita dall'artista Reg Hoye ed ebbe un successo inimmaginabile in Inghilterra, ma anche in altri paesi come Germania e Russia.

Quattro anni più tardi il torneo venne disputato in Messico e gli organizzatori si ingegnarono per individuare una mascotte che rappresentasse alla perfezione l'identità culturale del paese. Il risultato finale fu Juanito, un bambino di 11 anni che veste il sombrero, celebre copricapo messicano, e la casacca verde della nazionale ospitante. Juanito è il diminutivo del nome Juan, diffusissimo in tutti i paesi di lingua spagnola.

Tip e Tap e Gauchito

Le mascotte dei Mondiali giocati nel 1974 in Germania furono Tip e Tap, due bambini abbracciati con la maglia della nazionale tedesca: il bimbo più basso, bruno, porta la maglietta con la scritta WM (Weltmeisterschaft, ovvero Coppa del mondo); il bimbo più alto, biondo, indossa la maglietta con la scritta 74, la data dei Mondiali.

Nel 1978 il torneo si trasferì in Argentina, dove i padroni di casa si imposero in finale contro l'Olanda con il punteggio di 3-1. In quel mondiale uno dei protagonisti fu la mascotte ufficiale argentina, il Gauchito, uno stereotipo del Gaucho, con indosso un cappello biancoceleste (o albiceleste, come direbbero gli argentini), la casacca della nazionale argentina e un fazzoletto giallo al collo.

Gli anni Ottanta con Naranjito e Pique

Fu la Spagna ad ospitare il mondiale vinto dalla nazionale italiana nel 1982 e la mascotte Naranjito portò fortuna agli azzurri, che riuscirono ad alzare la Coppa del mondo dopo ben 44 anni. Naranjito rappresentava l'arancia, uno dei frutti simbolo della cultura spagnola, in particolare della zona di Valencia e Murcia: il frutto, antropomorfo, reggeva sotto braccio il pallone, vestiva la maglia della nazionale spagnola e gli scarpini da calcio.

Nel 1986 il torneo si giocò nuovamente in Messico dopo soli 16 anni, così gli organizzatori iniziarono a riflettere su una nuova mascotte di rappresentanza: la scelta ricadde su un peperoncino, altro simbolo del paese, con cappello, baffi e scarpini, con il gomito appoggiato leggermente su un pallone da calcio.

Gli anni Novanta con Ciao, Striker e Footix

L'Italia ospitò la competizione nel 1990 e presentò una mascotte molto particolare, diversa da tutte le altre, che prese il nome Ciao: si trattava di una serie di segmenti cubici, con i colori della bandiera italiana, che costituivano il corpo stilizzato di una calciatore, con un pallone che ne rappresentava la testa.

Nella manifestazione che si disputò quattro anni più tardi negli Stati Uniti, la mascotte ufficiale fu Striker (attaccante, in americano), un cane che veste la casacca bianca, rossa e blu della nazionale statunitense: la curiosità è che fu pubblicizzato per tutto il periodo precedente al torneo, per poi scomparire sin dalla partita inaugurale.

Ai Mondiali di Francia '98 il protagonista, oltre a Zinedine Zidane, miglior giocatore del torneo, fu il gallo Footix, la mascotte ufficiale della manifestazione, disegnata dal grafico Fabrice Pialot. Footix si presentava con il pallone sotto braccio e con i colori della bandiera transalpina: coda e cresta rosse, corpo blu con la scritta bianca “France 98” e becco giallo.

Goleo VI e Pille, Zakumi e Fuleco

La manifestazione disputata in Germania nel 2006, che ha visto trionfare per la quarta volta in assoluto la nazionale italiana, proponeva come mascotte Goleo VI e Pille: il primo, fusione tra Gol e Leo (leone in latino), è un leone che veste la casacca della nazionale tedesca con la scritta 06, che rappresenta l'anno dei Mondiali; il secondo è un pallone parlante, con il termine Pille che in tedesco significa pallone, detto in maniera colloquiale.

Zakumi è invece la mascotte ufficiale dei Mondiali in Sudafrica del 2010, un leopardo antropomorfo con capelli verdi, pallone in mano e la maglietta della nazionale sudafricana con la scritta “South Africa 2010”.

Agli ultimi Mondiali giocati in Brasile, gli organizzatori hanno scelto come mascotte Fuleco, un armadillo giallo con la corazza azzurra e una maglietta bianca con la scritta “Brasil 2014”. La parola Fuleco prende spunto da “Futebol” (calcio in brasiliano) ed “Ecologia”.

Zabivaka per Russia 2018

Nel 2018 in Russia è stato invece Zabivaka ad accogliere i tifosi negli stadi dei Mondiali 2018 durante le 64 partite in calendario che dai gironi hanno condotto fino all'attesissima finale!

Il sondaggio organizzato dalla FIFA via web ha coinvolto più di un milione di persone, proponendo la scelta tra un gatto, una tigre e un lupo: quest'ultimo ha stravinto con il 53% dei voti, distaccando di molto la tigre, con il 27% delle preferenze, e il gatto, che ha raccolto il 20% dei voti.

Il nome della mascotte è Zabivaka, termine di chiara origine russa, che sta a significare letteralmente “colui che segna”: il lupo indossa una maglia bianca con maniche corte blu e un pantaloncino rosso, che rievocano i tre colori della bandiera russa.

La mascotte è caratterizzata anche da un paio di occhiali sportivi arancioni appoggiati sulla fronte, che lo rendono a tutti gli effetti un lupo dinamico con grande attitudine al movimento e a cui piace giocare a calcio, divertirsi, rispettando sempre le regole e gli avversari.