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Squadre Mondiali Qatar 2022

Dal 21 novembre al 18 dicembre 2022 il Qatar ospiterà i Campionati del Mondo. Come sempre, la fase di qualificazione è molto lunga e alla fine stabilirà ufficialmente quali saranno le squadre che si sfideranno nella manifestazione calcistica più importante del mondo.

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In attesa dell'inizio della competizione, andiamo a vedere le squadre già qualificate per fare un'analisi generale e iniziare ad approfondire chi ha maggiori possibilità di conquistare l'ambito trofeo.

Mondiali Qatar 2022: le squadre qualificate

Sono diverse le squadre che si sono già guadagnate l'accesso al Mondiale durante i turni di qualificazione.

Abbiamo ovviamente il Qatar, che in quanto appartenente al paese ospitante è ammesso automaticamente alla fase finale del campionato mondiale. Attiva dal 1970, la nazionale qatariota è al suo esordio ai Mondiali. Nel corso della sua storia ha vinto la Coppa d'Asia e diverse Coppe delle Nazioni del Golfo.

Il maggior numero di squadre già qualificate ai Mondiali proviene dalla federazione UEFA. La Germania si è guadagnata l'accesso al campionato grazie al superamento delle qualificazioni nel Gruppo J, nel quale ha affrontato Macedonia del Nord, Romania, Armenia, Islanda e Liechtenstein. Il club è arrivato primo nel girone con 9 punti di vantaggio sulla Macedonia del Nord seconda in classifica. La nazionale tedesca è una delle più forti al mondo e la più titolata d'Europa: ha vinto i Mondiali quattro volte e ha trionfato negli Europei tre volte, senza contare le innumerevoli finali a cui ha partecipato. Nella precedente edizione dei Mondiali, tuttavia, la Germania è stata eliminata a sorpresa nel primo turno. Resta da vedere se questo sarà l'anno del riscatto con la nuova gestione di mister Flick, che ha qualificato la nazionale con sette vittorie nelle sue prime sette gare.

La Danimarca ha giocato il turno di qualificazione nel Gruppo F, dove ha chiuso la gara con 27 punti piazzandosi prima in classifica, seguita da Scozia, Israele, Austria, Fær Øer e Moldavia. La nazionale ha vinto il campionato d'Europa nel 1992, mentre il suo miglior piazzamento ai Mondiali è dato dai quarti di finale ottenuti nel 1998. Bisogna comunque ricordare che la nazionale danese degli anni Ottanta fu uno dei club più famosi e ammirati nel panorama calcistico mondiale, pur non avendo vinto campionati europei e mondiali in quegli anni. Nel corso del prossimo Mondiale 2022 saranno sicuramente interessanti le eventuali partite contro la Germania, un club con il quale la rivalità è piuttosto accesa.

La Francia giocherà ai Mondiali grazie al successo nel Gruppo D del turno di qualificazione UEFA, dove ha incontrato Ucraina, Finlandia, Bosnia ed Erzegovina e Kazakistan. Tutto è filato liscio come l'olio per i francesi, che hanno guidato la classifica terminando il turno con 18 punti in tasca. La Francia è una delle nazionali più titolate di tutto il mondo: ha vinto due Mondiali, tra cui l'ultimo del 2018, due Europei, due Confederations Cup e una UEFA Nations League. La sua forza si è consolidata soprattutto tra gli anni Novanta e Duemila, quando ha trionfato in sequenza sia nel mondo che in Europa. I campioni del mondo in carica hanno un solo obiettivo: ripetere il successo.

Il Belgio si è qualificato ai Mondiali in quanto club vincitore del Gruppo E del turno di qualificazione UEFA. Hanno provato a ostacolarlo Galles, Repubblica Ceca, Estonia e Bielorussia. La squadra, i cui giocatori sono soprannominati Diavoli Rossi per il colore delle maglie, è stata interessata da una crescita esponenziale negli ultimi anni, che è culminata con il miglior piazzamento nella sua storia ai Mondiali, ovvero la semifinale di Russia 2018.

Sono tante le aspettative nei confronti della Croazia, che durante Russia 2018 è riuscita a raggiungere la finale di Coppa del Mondo, per poi essere battuta dalla Francia. La federazione croata nasce nel 1990 dopo l'indipendenza della Jugoslavia e due anni dopo viene affiliata alla FIFA, il primo torneo ufficiale disputato dalla nazionale fu la fase di qualificazione agli Europei nel 1994. La Croazia è senza dubbio la migliore nazionale sorta dopo lo scioglimento della Jugoslavia, oltre alla finale del 2018 vanta buoni risultati come i quarti di finale degli Europei nel 1996 e nel 2008. Nel 2018, inoltre, il croato Luka Modrić fu eletto il miglior giocatore di quella edizione dei Mondiali.

La Spagna ha trionfato nel Gruppo B delle qualificazioni UEFA, guadagnando 19 punti a scapito delle concorrenti Svezia, Grecia, Georgia e Kosovo. La nazionale spagnola si è distinta, soprattutto negli ultimi anni, per il gran numero di stelle del calcio che ad oggi la qualificano come una delle squadre più prestigiose al mondo. Insieme alla Germania detiene il record di Europei vinti (3) e ha vinto i Mondiali nel 2010. Molti esperti la definiscono una delle nazionali migliori nella storia del calcio e nella classifica mondiale della FIFA, in vigore dal 1993, ha occupato varie volte il primo posto.

La Serbia si è imposta nelle qualificazioni UEFA nel Gruppo A, superando Portogallo, Irlanda, Lussemburgo e Azerbaigian. Pur non essendo tra le favorite, la nazionale serba ha partecipato a diversi tornei internazionali ottenendo talvolta dei buoni piazzamenti, come i quarti di finale agli Europei del 2000 e gli ottavi ai Mondiali del 1998.

Un'altra partecipante che non poteva mancare è l'Inghilterra, che nel Gruppo A del turno di qualificazione UEFA ha conquistato il primo posto in classifica, seguita da Polonia, Albania, Ungheria, Andorra e San Marino. La nazionale di calcio più antica del mondo ha vinto un Mondiale nell'edizione 1966 e a Russia 2018 si è qualificata quarta. Per quanto riguarda gli Europei, il miglior piazzamento è costituito dal secondo posto nell'edizione 2020. È l'unica nazionale ad aver vinto un campionato del mondo senza aver mai conquistato il trofeo continentale. Sicuramente gli inglesi sono in grande forma, come hanno dimostrato arrivando a giocare la finale di Euro2020 contro l'Italia, e guardano con ambizione a Qatar 2022, sognando un riscatto.

La Svizzera è la nazionale che, in fase di qualificazione, ha creato problemi proprio all'Italia: gli svizzeri sono arrivati primi in classifica nel Gruppo H, staccando di due punti gli azzurri di Mancini. Il miglior risultato del club nei Mondiali è costituito dal raggiungimento dei quarti di finale nel 1934, 1938 e 1954, inoltre la squadra è arrivata ai quarti di finale a Euro2020, conquistando il suo maggiore successo nella storia della competizione.

I Paesi Bassi hanno ottenuto la qualificazione a Qatar 2022 grazie ai risultati raggiunti nella fase preliminare, in cui si sono affrontati nel Gruppo G con Turchia, Montenegro, Norvegia, Lettonia e Gibilterra. Pur non avendo mai vinto il campionato mondiale, il club ha giocato tre finali, di cui due consecutive (1974 e 1978, l'altra nel 2010). Ha invece vinto il campionato europeo nel 1988, competizione nella quale ha ottenuto cinque piazzamenti nei primi quattro posti.

Per quanto riguarda la confederazione AFC, le squadre già qualificate risultano Iran e Corea del Sud. Entrambe le squadre, infatti, sono arrivate prime nei rispettivi gruppi della terza fase di qualificazione.

L'Iran è una delle nazionali di calcio asiatiche storicamente più forti: ha vinto tre Coppe d'Asia consecutive (1968, 1972 e 1976), oltre ad aver raggiunto il terzo posto per quattro volte e il quarto posto una volta. In cinque occasioni si è qualificata ai Mondiali, in tutti i casi è stata eliminata al primo turno.

La Corea del Sud, invece, è l'unica nazionale asiatica ad aver raggiunto la semifinale dei Mondiali, in occasione dell'edizione 2002. Nella sua bacheca figurano 2 Coppe d'Asia e 3 medaglie d'oro ai Giochi asiatici.

Il Brasile risulta già qualificato a seguito dell'unico girone previsto dalla federazione CONMEBOL, nel quale la formazione verdeoro si è qualificata matematicamente in anticipo. Il Brasile è la nazionale più titolata nell'ambito del campionato del mondo, ha alzato il trofeo ben cinque volte (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002). È l'unica nazionale ad aver partecipato a tutte le edizioni del campionato mondiale, dove oltre alle cinque vittorie ha collezionato svariate finali. Ad arricchire la sua bacheca ci sono inoltre diverse Coppe America e Confederations Cup. In più di un'occasione ha occupato la prima posizione nel ranking mondiale della FIFA, istituito nel 1993. Insomma, il club verdeoro è sempre uno dei favoriti ai Mondiali. Durante Russia 2018 la sua esperienza si fermò ai quarti di finale, nel 2021 ha invece raggiunto la finale della Coppa America 2021, dove è stato sconfitto dall'Argentina.

Ed è proprio l'Argentina l'altra squadra sudamericana già qualificata matematicamente alla fase finale dei Mondiali. Si tratta di un'altra nazionale dalla storia prestigiosa, che vanta 15 Coppe America e due Coppe del Mondo. Inoltre, il club si è piazzato ben 14 volte secondo in Coppa America ed è arrivata in finale ai Mondiali nel 1930, nel 1990 e nel 2014. Negli ultimi due casi è stato sconfitto dalla Germania.

Storicamente la nazionale ha occupato quasi sempre i primi posti nella classifica mondiale della FIFA. Ha vinto la Coppa America 2019 sconfiggendo il Brasile in finale con il punteggio di 1-0, ora la squadra guarda ai Mondiali in Qatar puntando ai massimi risultati.

Uno sguardo al passato: squadre Mondiali Russia 2018

Dal 14 giugno al 15 luglio 2018 la Russia ha ospitato i Campionati del Mondo. L'edizione precedente si è svolta nel 2014 in Brasile, concludendosi con il trionfo della Germania in finale per 7-1 proprio contro i padroni di casa verdeoro.

Le squadre partecipanti alla fase finale del torneo sono state 32, suddivise in 8 gruppi, provenienti da ogni angolo del mondo. Oltre alla Russia, che ospitava il torneo, le squadre partecipanti sono state le sudamericane Brasile, Argentina, Perù, Colombia e Uruguay, le centro-nord americane Messico, Panama e Costa Rica, le africane Nigeria, Marocco, Tunisia, Egitto e Senegal, le asiatiche Corea del Sud, Iran, Giappone e Arabia Saudita, e l'Australia dall'Oceania. Dal continente europeo si sono qualificate Belgio, Spagna, Inghilterra, Germania, Francia, Islanda, Serbia, Polonia, Svizzera, Portogallo, Croazia, Svezia e Danimarca. Gli organici delle nazionali hanno proposto i migliori calciatori in circolazione che, svestita la casacca del club di appartenenza, hanno sposato pienamente la causa della propria nazionale.

Di seguito si propone un'analisi delle formazioni che hanno partecipato a questo prestigioso evento.

Continente europeo

Le squadre provenienti dai gironi della Uefa sono state ben 14, a seguito delle qualificazioni iniziate a settembre 2016 e durate poco più di un anno.

La Russia aveva le qualità e l'esperienza per dire la propria nel torneo e superare la prima fase a gironi, come infatti è avvenuto. La formazione del commissario tecnico Stanislav Čerčesov ha presentato calciatori di medio-alto livello nella propria rosa, molti dei quali hanno già accumulato esperienza in competizioni prestigiose come Mondiali, Champions League ed Europa League: si tratta del portiere Igor' Akinfeev, dei centrocampisti Aleksandr Samedov, Jurij Žirkov, Alan Dzagoev e Denis Glušakov, e dell'attaccante Artem Dzyuba.

A partire dal 1991, dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, la nazionale russa non ha ottenuto grandi risultati in questa manifestazione, qualificandosi in tre occasioni alla fase finale nel 1994, nel 2002 e nel 2014, ma non riuscendo a superare la fase a gironi. I migliori risultati giunsero invece prima del crollo dell'Urss, quando la nazionale sovietica raggiunse i quarti di finale per ben tre volte, nel 1958, nel 1962 e nel 1970: il miglior piazzamento in assoluto risale invece al Mondiale disputato in Inghilterra nel 1966, quando ottenne un prestigioso quarto posto.

Impossibile poi non citare nazionali europee blasonate come Germania, Inghilterra, Spagna e Francia.

La Germania è arrivata a Russia 2018 con l'obiettivo di trionfare nuovamente in un torneo mondiale dopo la vittoria di Brasile 2014. Le gare di qualificazione hanno mostrato una formazione tedesca già preparata mentalmente e fisicamente alle partite più dure. L'ossatura della Germania era la stessa da diversi anni: il portierone Neuer, il reparto difensivo retto da Boateng e Hummels, in mezzo al campo la qualità sopraffina di Kroos, l'intelligenza di Khedira e la fantasia di Ozil, infine la tenacia e il senso del gol di Muller. A questi fuoriclasse si sono aggiunti prospetti piuttosto interessanti come Rudiger, Draxler, Goretzka e Werner. A sorpresa, però, la Germania non è riuscita a raggiungere la fase a eliminazione diretta.

La nazionale inglese, lasciatasi alle spalle l'incredibile generazione dei Rio Ferdinand, Terry, Lampard, Gerrard e Rooney, che non sono però stati in grado di portare la squadra alla vittoria, è ripartita da una vera e propria fucina di talenti, che aveva come spina dorsale alcuni giocatori del Tottenham, uno dei club attualmente più forti in Premier League. Il trio era formato dal solido e fisico Eric Dier, abile a giocare sia come difensore centrale, sia come mediano, dal fantasista Dele Alli, classe '96 e dal potente centravanti Harry Kane, vera stella della squadra, che grazie alle sue doti tecniche e al suo grande fiuto per il gol, ha trascinato la nazionale alla qualificazione diretta ai Mondiali.

Anche la Spagna sta cercando di rinnovarsi dopo i trofei conquistati tra 2008 e 2012: prima il campionato europeo 2008 in Austria e Svizzera, poi il mondiale in Sudafrica e infine gli Europei in Polonia e Ucraina. La formazione spagnola presentava all'epoca dei fuoriclasse assoluti come Piqué e Ramos, i centrocampisti Xabi Alonso, Xavi, Fabregas e Iniesta, gli attaccanti Villa e Torres. Di questi calciatori sono rimasti solamente i due centrali di difesa, Fabregas e Iniesta, ma sono cresciuti altri calciatori di assoluto valore come Koke , Thiago Alcantara, Isco, Asensio e il centravanti Alvaro Morata. Dopo la brillante qualificazione, le furie rosse sono state però eliminate agli ottavi di finale.

Anche per la Francia Russia 2018 ha rappresentato un appuntamento importante. La nazionale transalpina non vinceva il trofeo ormai da vent'anni, proprio dal Mondiale casalingo del 1998. La squadra allenata da Didier Deschamps ha presentato una rosa davvero competitiva, piena di talenti giovani che coprono ogni zona del campo: i giocatori più rappresentativi sono stati certamente il difensore centrale Raphael Varane del Real Madrid, il centrocampista ex Juventus Paul Pogba e il formidabile attaccante dell'Atletico Madrid Antoine Griezmann. A vent'anni dal primo trionfo, la Francia è riuscita ad alzare la Coppa del Mondo al termine di Russia 2018.

Ma la vera sorpresa delle qualificazioni europee è stata l'Islanda, già protagonista degli Europei 2016, che si è riproposta due anni più tardi con lo stesso entusiasmo e con un organico pressoché identico. La squadra scandinava è riuscita ad ottenere il primo posto nel suo gruppo, lasciandosi alle spalle nazionali importanti come Croazia, Ucraina e Turchia, fornendo prestazioni di tutto rispetto e facendo valere quasi sempre il fattore campo. Le partite giocate allo stadio Laugardalsvöllur hanno visto sempre trionfare la squadra di casa, grazie al supporto dei calorosi 20.000 spettatori, circa un sesto dei 130.000 abitanti che conta l'intero paese. Ma non è stato solamente il supporto dei tifosi a spingere gli islandesi: la rosa della nazionale è molto competitiva e il movimento calcistico sta crescendo di anno in anno. Molti giocatori militano nei club inglesi o italiani, come Sigurdsson, Hallfredsson, Bjarnason e Sigthorsson, ritagliandosi un ruolo importante nelle rispettive squadre.

Continente americano

Dalle partite di qualificazione della CONCACAF (Sudamerica) e del CONMEBOL (Centro e Nord America), diverse nazionali si sono garantite la partecipazione ai Mondiali russi. Le qualificazioni sudamericane hanno offerto grandi emozioni e i verdetti dell'ultima giornata hanno riservato alcune sorprese e diverse conferme, tra cui il Brasile, primo classificato nel girone con molti punti di vantaggio sull'Uruguay, che si è piazzato al secondo posto; Argentina e Colombia hanno invece ottenuto il pass per la Russia solo all'ultima giornata, con molti brividi per i rispettivi ct Sampaoli e Pekerman.

La formazione verdeoro era una delle nazionali candidate ad arrivare fino in fondo alla manifestazione.

I verdeoro, dopo la tremenda disfatta del Maracanazo nel 1950, trionfarono nel 1958, nel 1962, nel 1970, nel 1994 e nel 2002. Nella loro storia le nazionali brasiliane hanno sempre dato spettacolo con il gioco spumeggiante orchestrato da calciatori fenomenali come Pelé, Garrincha, Falcao, Romario, Ronaldo, Ronaldinho, Rivaldo e moltissimi altri ancora.

La squadra di Russia 2018 proponeva forse meno talenti cristallini di altre compagini del passato, ma i giocatori che componevano l'organico del Brasile sono ad ogni modo di altissimo livello: la difesa vedeva i formidabili terzini Dani Alves e Marcelo e il centrale Thiago Silva; a centrocampo agivano il madridista Casemiro a protezione della difesa e due fantasisti come Coutinho e Willian; il reparto d'attacco era impreziosito dalla presenza della grande stella del Paris Saint Germain Neymar, capitano e leader dei sudamericani. Tuttavia, la squadra è stata eliminata ai quarti di finale dal Belgio.

È stato merito invece del leader della nazionale argentina la qualificazione dell'Albiceleste ottenuta nel corso dell'ultima gara del girone in casa dell'Ecuador: una tripletta della “Pulce” Messi ha regalato una grande gioia ai tifosi argentini. La stella del Barcellona non è stato certo l'unico protagonista delle prestazioni argentine: l'organico di Sampaoli proponeva, soprattutto nel reparto offensivo, una serie di talenti incredibili come Angel Di Maria, Paulo Dybala e Mauro Icardi, senza dimenticare il regista della squadra Biglia e il difensore centrale Garay. Nonostante la soffertissima qualificazione, l'Argentina è volata in Russia con la voglia di riscattare la finale della precedente edizione, persa contro la Germania ai tempi supplementari. Non ci è riuscita completamente, è stata eliminata agli ottavi di finale dalla Francia che sarà poi la vincitrice del torneo.

Ma il girone sudamericano ha proposto anche altre nazionali molto competitive, come la Colombia di Pekerman, determinata a fare un'ottima figura nella competizione, grazie alla sua rosa giovane e talentuosa. In difesa c'erano calciatori d'esperienza come Cristian Zapata e Pablo Armero, mentre è in mezzo al campo e in avanti che il tecnico aveva a disposizione un'ampia scelta: dai centrocampisti Edwin Cardona e Carlos Sanchez, passando per l'ala destra Juan Cuadrado e per il trequartista James Rodriguez, fino ad arrivare alle punte Carlos Bacca, Radamel Falcao e Luis Muriel.

Per ciò che riguarda la zona centrale e settentrionale del continente, ci sono state due squadre che si sono messe in luce nel corso delle partite dei gironi, Messico e Panama.

La squadra messicana era certamente un habitué delle competizioni mondiali, con le sue sette partecipazioni consecutive nelle ultime sette manifestazioni: calciatori come il difensore Moreno, il centrocampista Herrera e la punta Hernandez rendevano la nazionale molto insidiosa.

Per il Panama, al contrario, si trattava della prima qualificazione ai campionati mondiali, ottenuta con un gol quasi allo scadere dell'ultimo match del girone di qualificazione contro il Costa Rica, terminata 2-1 per i panamensi. La sorprendente partecipazione del Panama ha impedito agli Stati Uniti, una delle squadre più ambiziose di quell'area, di volare in Russia. Il selezionatore del Panama Hernan Dario Gomez ha assemblato una nazionale piena di calciatori che militano in gran parte nei campionati nazionali americani, dando un'anima e uno spirito guerriero ai suoi giocatori, che ha permesso loro di passare il turno.

Continente africano

Le gare di qualificazione della confederazione africana (CAF) hanno messo in risalto diverse nazionali interessanti, tra cui Egitto e Nigeria, che hanno preso parte alla manifestazione russa a seguito della vittoria del proprio girone di qualificazione.

La squadra egiziana era allenata dal celebre Hector Cuper, tecnico che allenò Valencia e Inter tra il 1999 e il 2003. Cuper è stato in grado di portare l'Egitto ai Mondiali 2018, facendo affidamento sulla leadership, la personalità e le eccezionali qualità tecniche della sua stella Mohamed Salah, che è anche riuscito a segnare il gol decisivo nella gara contro la nazionale della Repubblica Democratica del Congo, sconfitta per 2-1. La nazionale egiziana non prende parte alla manifestazione da Italia '90, quando fu eliminata al primo turno.

La Nigeria, allenata dal tedesco Gernot Rohr, ha fatto registrare la sua sesta partecipazione alla competizione, dopo gli ottimi risultati ottenuti negli anni '90 e '2000. L'ultimo risultato prestigioso sono stati gli ottavi di finale raggiunti a Brasile 2014, grazie alla gestione tecnica dell'allenatore Stephen Keshi. La rosa di Russia 2018 comprende calciatori di buon livello, ma nessun grande talento come negli anni '90 quando esplosero calciatori come Kanu, Okocha, Babangida, Yekini e Amunike. I calciatori più importanti nel 2018 erano il centrocampista ex Chelsea Obi Mikel, gli esterni Musa e Moses e le punte Iwobi e Iheanacho.

Continente asiatico

Le qualificazioni della confederazione asiatica (AFC) hanno evidenziato delle nazionali di discreto livello tecnico, ma una delle storie più interessanti è quella legata all'Iran, qualificatasi in anticipo ai Mondiali in Russia.

La nazionale di calcio iraniana, allenata dal portoghese Queiroz, non ha una grandissima tradizione a livello internazionale, ma ad ogni modo ha preso parte a diverse edizioni della Coppa del Mondo, non riuscendo però mai a superare il primo turno. I primi campionati mondiali disputati dalla squadra iraniana sono stati quelli del 1978 in Argentina, che videro la vittoria finale dei padroni di casa. In seguito giocò il Mondiale di Francia '98, dove ottenne il suo primo successo in questa manifestazione battendo gli Stati Uniti per 2-1.

Le altre due partecipazioni risalgono al 2006 in Germania e al 2014 in Brasile. La nazionale dell'Iran disputò una gara molto importante nel mondiale 2014, mettendo in enorme difficoltà l'Argentina, una delle favorite per la vittoria finale. Il 21 giugno 2014 la gara venne risolta dal capitano dell'Albiceleste Lionel Messi solo al 91', con una rete da campione che punì oltremodo i giocatori iraniani.